Peggiora sempre più la guerra nello Yemen. Dopo aver colpito pochi giorni fa una fregata saudita, i ribelli Houthi (sciiti e sostenuti dall’Iran) ieri notte hanno lanciato un missile sulla base militare di Mazahimiyah presso Riad, la capitale dell’Arabia Saudita. Si è trattto di uno Scud modificato conosciuto come Borkan. L’ordigno ha percorso circa mille chilometri prima di raggiungere l’obiettivo. I sauditi, molto imbarazzati, hanno parlato di un “meteorite” che avrebbe causato l’esplosione e il bagliore nella notte. Stupidaggini. In ogni caso, le autorità saudite hanno dichiarato subito lo stato di emergenza.
In un comunicato diffuso questa mattina, gli Houthi hanno confermato l’attacco e minacciato «qualcosa di ancora più grande». Gli sciiti, dopo aver cacciato il presidente Mansour Hadi dalla capitale Sanaa nel febbraio 2015 e occupato la metà settentrionale dello Yemen, continuano ad avanzare, mentre intere province meridionali sono finite sotto il controllo di Al-Qaeda (sunnita fondamentalista). Su ordine di Trump, lo scorso 29 gennaio i Navy Seals americani hanno condotto il primo raid anti-terrorismo nella provincia di Al-Bayda ma hanno incontrato una durissima resistenza e un militare delle forze speciali è rimasto ucciso, oltre a numerosi civili usati dai jihadisti come scudi umani.
Intanto, mentre il mondo bellamente se ne frega, ricordiamo che la guerra civile ha provocato una catastrofe umanitaria: secondo l’Onu ci sono 14 milioni di persone malnutrite, 2,2 milioni di bambini a rischio.