Ennesima, quanto mai opinabile, è la lettera enciclica urbi et orbi di Berlusconi, dal titolo subito equivoco “Convergenza per il Paese”, presentata dal quotidiano del suo amico Cairo. Già nel primo capoverso una evidente contraddizione: quali gli aspetti su cui l’autocrate anziano lombardo consente con “l’operato dell’esecutivo in questi drammatici mesi”? Quali sono i momenti in cui Conte ed il suo esecutivo possano aver meritato il consenso e la condivisione da parte dei due movimenti di centro e da quello di destra? Sarebbe interessante leggerne la dettagliata e motivata elencazione.
Il proprietario della Fininvest e “conductor” di Forza Italia, dopo aver ricordato per miliardesima occasione la giaculatoria sui titoli ideologici della sua fazione, non poco contraddittori tra loro, in piena enfasi perbenistica nega a se stesso l’orientamento “per il tanto peggio tanto meglio”. Si ritaglia poi uno spazio in cui “cercare di tutelare – trovando le necessarie convergenze – i comparti e le comparti e le categorie più penalizzati dalla crisi”.
Invece di tener conto in via prioritaria delle lunghissime file dei non abbienti, apparse sui telegiornali di sua proprietà, Berlusconi ha centrato l’attenzione sui “meno garantiti dalla crisi, cioè il comparto del lavoro autonomo, dei professionisti, del commercio, dell’artigianato, della piccola proprietà”, dimenticandosi totalmente dei pensionati, con i loro ratei fermi da anni o ristorati meschinamente. Invece di occuparsi e di preoccuparsi dei 1800 conflitti tra Stato e Regioni, che denunziano le disfunzioni vastissime tra i pubblici poteri, l’ex presidente del Consiglio propone all’esecutivo, affetto da cronica sordità, quanto mai acuta e principalmente inguaribile e disponibile solo ad elargire mollichine, “una cifra importante da destinare a sgravi fiscali e contributi per chi abbia subito [gravi e documentate] perdite di denaro”.
Sui giovani considera necessario “investire importanti risorse per riqualificare [processo lungo e contorto] l’istruzione tecnica superiore, per la digitalizzazione [vessillo sbandierato da decenni] e per la parità scolastica con uno sguardo alle scuole non pubbliche, trascurate dalla Chiesa con papa Francesco “in tutt’altre faccende affaccendata”. La chiusura è, come consueto, retorica: “faremo tutto il possibile come sempre, non per una parte politica, ma per gli italiani”. E, di grazia, per chi altri?
Vincenzo Pacifici-Gennaro Malgeri 10-0
Complimenti x il bel gioco praticato,dott.Pacifici
MalgIeri,scusi.