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Odiatrici da tastiera/ Cartolina ad una suffragetta dem con il vizio dei tweet

di Eugenio Pasquinucci
7 Agosto 2020
in Home, Società&Tendenze
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Cara signora Pessina, Andy Warhol un tempo disse che ad ogni uomo nella vita è concesso un quarto d’ora di celebrità: ora dopo tanto tempo di politica anche per lei è arrivato il momento tanto atteso: ma solo per un ignobile tweet da lei inviato. Infatti approfittando di una fotografia alquanto infelice della leader di Fratelli d’Italia, lei ha scritto queste testuali parole : “Giorgia Meloni sta diventando calva. L’eccesso di testosterone oltre che cattivi fa diventare brutti.”
Ora d’accordo, il fervore e la passione nell’intervento alla Camera hanno trasfigurato la nostra Giorgia, ritratta con uno sguardo demonico ed una pettinatura scarmigliata, ma se Lei avesse avuto un pizzico di classe, avrebbe saputo trovare una battuta più mordace ed altrettanto irriverente.
Una battuta invece la sua, scontata per il suo mondo,fatto di stereotipi sempre uguali, ed anche poco intelligente.
Infatti la contraddizione sta nei seguenti termini: accusa la Meloni di essere donna cattiva e poi lei stessa, signora Pessina, si lascia andare ad una battuta grondante di perfidia.
D’altra parte, e’ cosa evidente, che anche se l’intelligenza nel PD è merce rara, almeno di questo vi state rendendo conto: Giorgia Meloni ha dei numeri. E cominciate ad averne timore.
Proviamo quindi ,ora ad analizzare se esistano eventuali punti deboli nella nostra leader di FDI . Voi ci avete provato, affermando che ha la parlata romanesca, che viene dalla Garbatella, ma poi avete scoperto che questi sono punti a suo favore, che dimostrano che lei e’ abituata a stare tra la gente comune non come voi, assidui frequentatori dei quartieri “alti”.
Dove poterla attaccare allora ? La cosa appare veramente difficile, persino impresa improba.
Vi racconto quindi, un piccolo aneddoto che vi scoraggerà ancora di più.
Anni fa , Romano Prodi , un leader che solo voi potevate considerare tale, decise di partecipare alla maratona di Reggio Emilia, città che più rossa non si può.
Partì con il pettorale numero 1, e ti pareva, e fece un’impresa strabiliante, per non dire impressionante : a sessantasei anni, un po’ sovrappeso, senza allenamento specifico, non solo portò a termine la gara, ma realizzo’ un tempo eccezionale : 4 ore , 21 minuti e 50 secondi per un percorso di 42 chilometri e 195 metri!
Qualcuno malignò su un’auto dei carabinieri intervenuta a sfoltire la lunghezza del percorso all’esimio atleta. I proni giornalisti di regime non ravvisarono pero’ alcuna irregolarità e applaudirono Prodi quando tagliò trionfante il traguardo.
Perché Le racconto questo, cara signora?
Perché analoga situazione capitò a Giorgia Meloni. Anni fa decise di partecipare ad una corsa non competitiva lungo il Naviglio, partenza da Milano , arrivo a Corsico. La gara era stata organizzata in segno di solidarietà per una donna che aveva subito una tentata violenza mentre si allenava sulla strada lungo il canale. Per questo motivo Giorgia volle dare la sua adesione.
Quella domenica mattina di inizio autunno, la Meloni intervenne ad un convegno politico, poi fu sommersa dalle richieste di selfie e da donna gentile e generosa, non volle sottrarsi ad alcuna richiesta. Così perse tempo, si cambiò in auto mentre si dirigeva alla partenza, ma arrivò comunque tardi.
Alcuni dirigenti del partito raggiunsero Giorgia, in tuta appoggiata su una balaustra di un ponte di Corsico, vicino all’arrivo della corsa. Tutti si affannarono a supplicarla di inserirsi nella corsa, di giungere al traguardo e di prendersi qualche applauso, fingendo di avervi realmente partecipato.
Lei pero’ rispose secca:” Io queste cose non le faccio, non prendo in giro nessuno.” I giovani dirigenti si erano lasciati prendere dall’entusiasmo, senza valutare i possibili contraccolpi negativi.
Cara Signora Pessina, non so se ha colto la differenza tra i due soggetti politici, perché’ e’ quasi sempre una questione di stile : c’è chi, come Giorgia, ha il rispetto del prossimo e chi preferisce sempre prenderlo in giro.
Lei come altri del suo partito, attacca una donna, una politica, sul piano personale e perfino fisico. E’ uno sport della sinistra, che abbandona qualsiasi remora sui principi del femminismo e del più semplice rispetto della donna, quello di attaccare una “nemica” di destra.
Lo ha fatto tal Giani, candidato PD a governatore della Toscana, definendo la sua rivale di centrodestra Susanna Ceccardi, come donna “al guinzaglio di Salvini”, lo ha ribadito il comico Maurizio Crozza, con la caricatura di una poco difendibile Irene Pivetti, “una che ha la faccia come il culo”.
Signora Pessina, si consoli, è in buona compagnia.
Grazie per il suo tweet, se uno avesse dubbi da che parte stare , lei ci ha indicato la strada.

Tags: Giorgia Meloni
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