A voler essere ingenui si può credere che il papa sia costretto a lanciarsi, sempre più spesso e sempre più pesantemente, con parole ed espressioni sulla scena politica e su quella affatto sprezzata mediatica.
Eppure non mancano argomenti e settori nei quali occorrerebbe porre attenzione ed agire prima che i valori sostanziali e consolidati della nostra civiltà cattolica si offuschino, si perdano e siano calpestati soprattutto perché sabotati o ancora di più traditi dall’interno.
Verifichiamo il quadro con alcuni esempi. In questi giorni sono affissi a Roma migliaia di manifesti dal titolo – bilancio “Un bambino ucciso ogni 5 minuti. Dal 1978 più di 6 milioni uccisi dall’aborto. Ricordiamo anche questi morti” e al centro l’immagine di un bambino nel grembo materno minacciato da un terribile arnese, di solito utilizzato per smembrare il feto. Non si può davvero negare si tratti di aborto volontario e giammai terapeutico, cioè ci si trovi di fronte alla uccisione in massa di creature innocenti con tremendi ed orribili strumenti di morte. In altri termini, in termini da riscoprire, ad un sacrificio compiuto senza rimpianti e senza scrupoli nel segno del consumismo, dell’edonismo e di altre scelte ideologiche contro cui la Chiesa poco o nulla fa, perduta dietro altri temi enfatizzati e sopravvalutati.
E’ stato segnalato infatti che il Comune di Roma, la città di cui il pontefice Bergoglio è ufficialmente vescovo, abbia ostacolato l’affissione di manifesti sulla stessa tematica presentati dalla “Pro Vita” onlus, un nome, un programma.
Il secondo esempio è legato all’intervento di papa Francesco sul biotestamento, approvato fulmineamente dai superlaici senatori a vita e caldeggiato in prima linea dai radicali.
Un altro laico, Ferruccio de Bortoli, presiede l’organizzazione di volontariato “VIDAS”, di cui così raccoglie compiti e finalità: “Nonostante gli straordinari progressi della medicina, ci sono bimbi colpiti da sindromi che conducono inesorabilmente a una fine prematura, Come può immaginare, affrontare simili situazioni è terribile per i genitori e i familiari, ma anche difficilissimo per i nostri volontari e operatori sociosanitari che, nello svolgimento del loro lavoro, creano legami del tutto speciali con i piccoli pazienti. Seguire bambini da patologie inguaribili richiede costanza, amore, attenzione, soprattutto un’équipe altamente specializzata. Ogni paziente rappresenta un caso a sé. Medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, logopedisti, insieme ai volontari, devono di volta in volta cercare di capire quale sia la strada giusta da seguire. Altrettanto fondamentale è che i bimbi malati possa essere circondati dai propri affetti e avere dei punti di riferimento”.
La maggioranza di potere con il “presidente del Consiglio” e il ministro Padoan tentano di coprire i vuoti e le carenze del quadro economico e terzo esempio di una realtà camuffata dagli organi di stampa e dai canali televisivi, forti di indagini statistiche predisposte ad hoc , giunge il quotidiano “Avvenire” . Dopo aver abbandonato il ruolo di supporto del potere di centro –sinistra, svolto da anni, si accorge e denunzia la condizione di enorme difficoltà della generazione degli under 35, in numerosissime occasioni scelta “sotto la soglia di povertà”. Secondo il rapporto 2017 della “Caritas” , Futuro Anteriore, “un giovane su dieci in Italia è in indigenza assoluta, prima della crisi era uno su 50. Oltre 205 mila sono le persone accolte nel 2016 nei centri d’ascolto”. I problemi dominanti per loro sono al 76,7% la povertà economica e il 56,8% l’occupazione.
Mons. Galantino, troppo spesso e troppe volte osservatore benevolo e giudice compiaciuto dell’azione di Renzi e della sua congrega, ha espresso un auspicio deciso, da intendere anche come esplicita denunzia non solo del passato recente ma anche dell’attualità, “occorre ridare speranza di futuro” ai giovani.
colgo l’occasione per dare la mia solidarieta’ al parroco bononiense che giustissimamente ha equiparato la bonino a Riina, perche’ la prima con gli aborti ne ha uccisi di piu’ del secondo.
La mia opinione varrà solo per me ma io continuo a considerare stucchevole gli attacchi da destra a Papa Francesco. Se sono attacchi a livello politico ci possono anche stare, ma a livello teologico mi fanno ridere. Papa Francesco è sicuramente un Papa peronista (ma Evita Peron non era un mito della destra italiana?). E cosa deve fare un peronista se non andare verso il popolo, verso gli ultimi, verso i poveri? Sul tema dell’accanimento terapeutico poi, siete davvero certi che lo si possa attaccare? Non ha parlato di eutanasia, non cerchiamo parole che non ci sono. Ha insistito molto sul fatto che il malato vada assistito e amato dai suoi familiari, non chiuso in una clinica e stop. Ma sul piano reale, davvero qualcuno di voi pensa che sia giusto tenere una persona in vita, magari in coma, solo perchè una macchina, quindi la tecnologia moderna, gli permette di continuare a vivere ma senza poter far altro che respirare in un letto? Io al solo pensiero ho paura. Concludo dicendo che regalare il Papa alla sinistra è un errore anche politico. Ma io non sono un politico, dovreste capirlo da soli. Però noto una cosa, Papa Bergoglio è stato attaccato da subito, il giorno dopo la sua elezione ricordo un articolo di Messori. Per non parlare di Socci… gente legata a CL. Io da missino i ciellini non li ho mai sofferti, anzi li ho sempre considerati un nemico, quanto i compagni… mi pare che non ero il solo a pensarla così… poi certo ricordo che ai tempi di AN qualcuno ha pure iniziato a frequentare il meeting di Rimini… i ciellini attaccano Bergoglio per la pulizia morale che sta cercando di fare dentro la Chiesa. Senza di lui davvero sarebbe andato avanti lo scandalo Bertone? O la lotta alla pedofilia? Pensateci…
Bergoglio ha scelto per sé un ruolo politico. Il suo intervento per il fine vita, per lo Ius soli travalica il suo ruolo, trasformandolo in un fiancheggiatori del governo a guida PD. Quando addita ad esempio pannella e Bonino non è certo il leader religioso che parla , ma il partigiano della teologia della liberazione, condizionato dalla realtà della chiesa sudamericana, che non è esattamente un esempio per noi europei. Quando apprezza la falce e martello con il crocifisso dobbiamo ritenete che abbia abdicare al suo ruolo di papa per condividere quello di capo della chiesa progressista e scalfariana. La distanza tra il vecchio cattolicesimo e la new age bergogliana è ormai abissale e sembra confermare antiche profezie.