• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
venerdì 26 Febbraio 2021
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

Siamo in guerra. Piccolo vocabolario per combattenti e civili

di Mario Bozzi Sentieri
16 Novembre 2015
in Home
3
Siamo in guerra. Piccolo vocabolario per combattenti e civili

Dopo le stragi parigine nulla sarà come prima. Non solo negli orientamenti degli Stati e quindi nella gestione dell’emergenza. Sarà una nuova cultura (nel senso di “visione del mondo”) a prendere campo. Con essa la stessa percezione della realtà da parte delle opinioni pubbliche subirà (e di fatto sta già subendo) cambiamenti sostanziali. Un nuovo lessico dovrà sostituirsi a quello fino ad oggi dominante. Sull’onda dei morti di Parigi già se ne prefigurano i tratti essenziali. Vediamoli in sintesi.

 

GUERRA

La parola proibita è stata, alla fine, pronunciata. Per anni l’abbiamo nascosta, negata, esorcizzata. Ora ad annunciarla è il Presidente della Repubblica francese, Francois Hollande. Gli “altri” , da anni, l’avevano dichiarata e messa in pratica, con le tecniche del terrore diffuso. La guerra però bisogna saperla fare e non solo sul terreno militare. E’ al fronte interno che è necessario guardare, a cominciare da quella impaurita e confusa opinione pubblica europea, cresciuta, per anni, nell’illusione “peace and love” , sintetizzata dal logo antimilitarista creato, nel 1958, da Gerald Holtom, che vediamo ora riproposto con l’immagine stilizzata della Torre Eiffel. Più che di dichiarazioni belliciste c’è bisogno di una nuova consapevolezza civile ed ideale, intorno a cui costruire una reale linea di difesa, che parta dall’opinione pubblica, dal sentire collettivo, da chiare scelte motivazionali. Per fare questo occorre però una volontà politica ed una conseguente strategia informativa e formativa.

***

GLOBALIZZAZIONE

Per anni l’abbattimento delle frontiere (con la libera circolazione delle merci e delle persone) è stata la grande illusione per un’Europa nuova e pacificata. Ora – parole del Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni – l’invito che si fa agli italiani è di “evitare gli spostamenti”. Non siamo al blocco delle frontiere, ma poco ci manca. Del resto, da qualche parte bisognerà pur cominciare per controllare i flussi migratori ed i potenziali infiltrati dei terroristi.

 

***

 

EUROPA

L’Europa esattrice e finanziaria, sentita lontana dai suoi cittadini, si ritrova ora intorno al sangue dei suoi figli più giovani. L’elenco dei morti parigini non ha confini, richiamando responsabilità comuni. Sul fronte dell’emergenza non si salva nessuno e quindi è tempo che tutti insieme gli europei si ritrovino nel dolore, nella solidarietà, ma anche nella risposta. Ed allora non può essere procrastinato il tempo in cui l’Unione Europea venga a dotarsi di strumenti di difesa condivisi,a cominciare da un esercito comune, e dall’integrazione dei sistemi di sicurezza-informazione.

 

***

 

GEOPOLITICA

La grande assente – per decenni – dalla cultura della contemporaneità , dovrà tornare prepotentemente al centro delle riflessioni, mettendo in evidenza la necessità di una rilettura organica degli assetti internazionali: non solo geografia, ma anche economia, antropologia, storia, cultura religiosa. Troppi errori sono stati fatti proprio per la mancanza di una lettura geopolitica della crisi moderna. Ora inevitabilmente si deve cambiare rotta per guardare alla realtà in modo nuovo ed autentico: studiare il presente, guardando al passato per proiettarsi nel futuro.

 

***

ISLAM

Esiste veramente un Islam “moderato” ? Se esiste è tempo che si faccia avanti e che si assuma le proprie responsabilità. Not in my name: non nel mio nome, e non nel nome dell’Islam è un bello slogan che però impone azioni conseguenti. Il “dialogo” richiede non solo due interlocutori, disposti ad accettarsi a vicenda, ma anche la consapevolezza delle posizioni altrui. Bisogna dire con chiarezza che questa conoscenza è di là da venire e che molta strada bisogna ancora fare per avviare un dialogo reale. Le dichiarazioni di buona volontà non bastavano ieri e non basteranno più domani visto quello che è accaduto. Da qui la necessità di partire muovendosi sul piano della conoscenza, unica base reale per avviare un dialogo consapevole, e dell’assunzione delle rispettive responsabilità.

 

***

 

IDENTITA’

Dopo gli anni del melting pot culturale, del laicismo di Stato e del relativismo etico come europei che cosa abbiamo raccolto ? Visti i risultati ottenuti molto poco in termini di integrazione e pochissimo come capacità di tenuta/risposta del Sistema-Europa.

In occasione della sua visita al Parlamento europeo, a Strasburgo, giusto un anno fa, Papa Francesco bene evidenziava le debolezze ed i limiti di un’Europa “sradicata” che – ammoniva il Papa – mostra “alcuni equivoci che possono nascere da un fraintendimento del concetto di diritti umani e da un loro paradossale abuso. Vi è infatti oggi la tendenza verso una rivendicazione sempre più ampia di diritti individuali, sono tentato di dire “individualistici”, che cela una concezione di persona umana staccata da ogni contesto sociale e antropologico, quasi come una “monade” sempre più insensibile alle altre “monadi” intorno a sé”. Riprendendo un pensiero di Benedetto XVI, Francesco aggiungeva che “al concetto di diritto non sembra più associato quello altrettanto essenziale e complementare di dovere”, così separando impropriamente la dimensione individuale dei diritti dal bene comune. “Infatti, se il diritto di ciascuno non è armonicamente ordinato al bene più grande, finisce per concepirsi senza limitazioni e dunque per diventare sorgente di conflitti e di violenze”. Di questi “richiami” non si potrà non tenere conto per avviare un’ampia riflessione sul senso dell’identità europea e sulla nostra possibilità di rispondere ad un terrorismo che va affrontato sul terreno culturale e spirituale, oltre che degli esempi

Tags: EuropaFranciageopoliticaglobalizzazioneguerreidentitàIslamsovranità nazionalestragi di Parigi
Articolo precedente

Marine Le Pen incontra Hollande e chiede un’inversione di rotta. Il video

Prossimo articolo

L’irrilevanza italiana. La Pinotti va alla guerra ma dimentica le armi

Mario Bozzi Sentieri

Correlati Articoli

Libia/ La guerra di Sarkozy? Questioni di uranio
Home

Libia/ La guerra di Sarkozy? Questioni di uranio

di Giampiero Cannella
24 Febbraio 2021
0

A dieci anni dalla caduta del regime libico di Gheddafi, sono molti gli indizi che conducono ad un’ulteriore spiegazione della...

Leggi tutto
Geopolitica del virus. Vincitori e vinti

Geopolitica del virus. Vincitori e vinti

20 Febbraio 2021
Alleanze fragili/ Joe Biden non convince, Francia e Gemania guardano verso Oriente

Alleanze fragili/ Joe Biden non convince, Francia e Gemania guardano verso Oriente

19 Febbraio 2021
Geopolitica/ Il ritorno (armato) del Portogallo in Mozambico

Geopolitica/ Il ritorno (armato) del Portogallo in Mozambico

18 Febbraio 2021
Carica altro
Prossimo articolo
L’irrilevanza italiana. La Pinotti va alla guerra ma dimentica le armi

L'irrilevanza italiana. La Pinotti va alla guerra ma dimentica le armi

Commenti 3

  1. sergio says:
    5 anni fa

    Che ne penso? Mi chiedo perchè i cacciabombardieri Francesi hanno bombardato la notte scorsa? Solo x l’opinione pubblica Francese? Se già erano a conoscenza dell’esistenza di quei centri dell’ISIS PERCHE’ mai non li hanno bombardati prima?

    Rispondi
  2. antonio stola says:
    5 anni fa

    non sono daccordo, sono morti diecine di uomini di cultura e uomini pubblici,gli altri erano sotto tiro,li’ la francia ha sbagliato.

    Rispondi
  3. Pietro Cerullo. says:
    5 anni fa

    Caro Mario Bozzi Sentieri, apprezzo da tempo la lucidità e l’acutezza delle tue analisi e riflessioni culturali e politiche.
    Certamente per sostenere lo scontro ed il confronto con il mondo dell’Islam e’ necessario reintegrare e recuperare le radici cristiane dell’ Europa, perché alla fine “vince sempre chi più crede”. Solo tra soggetti di pari identità e dignità la competizione può diventare pacifica. L’Europa deve accantonare il modello anglosassone nelle relazioni internazionali, in specie in quelle con il mondo musulmano. Sono stati inglesi e americani, in parte anche gli israeliani, se pur per autodifesa, a promuovere scismi e contrasti tra gli islamici, comunque a cercare di profittarne in termini economici e politici, a sostenere i wahbiti ( Arabia Saudita ) e a debellare l’Iraq di Saddam, che tutelava i sunniti, ma anche le confessioni religiose non musulmane. A Destabilizzare il Medioriente.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Vaccini e Big Pharma, una gestione che non convince

Vaccini e Big Pharma, una gestione che non convince

26 Febbraio 2021
L. Volonté/ Dagli USA arriva la “matematica antirazzista”. La deriva continua

L. Volonté/ Dagli USA arriva la “matematica antirazzista”. La deriva continua

26 Febbraio 2021
Bombe sulla Siria. È iniziata l’era Biden

Bombe sulla Siria. È iniziata l’era Biden

26 Febbraio 2021
Leoni da tastiera e cattive mescolanze linguistiche

Leoni da tastiera e cattive mescolanze linguistiche

26 Febbraio 2021

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Sicilia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In