• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
sabato 27 Febbraio 2021
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

Trucchi ed inganni a Berlino. La conferenza sulla Libia può fallire

di Gian Micalessin
19 Gennaio 2020
in Home, Mondi
1

Le conclusioni sono già state scritte. Il difficile sarà farle firmare. A prima vista la firma più difficile da strappare sarà quella del premier di Tripoli Fayez al Serraj.

Per capirlo basta il passaggio della presunta bozza finale della Conferenza di Berlino, fatta circolare dall’agenzia russa Tass, che annuncia «l’istituzione di un Consiglio di presidenza funzionante e la formazione di un governo libico unico, unificato, inclusivo ed efficace approvato dalla Camera dei Rappresentanti».

Certo la bozza può essere inesatta o non essere quella finale. Se però lo fosse, e fin qui nessuno l’ha smentita, chiedere a Serraj di sottoscriverla sarebbe come chiedere al tacchino di accomodarsi nel forno. Istituire un Consiglio di Presidenza funzionante significa constatare l’inutilità di quello presieduto dallo stesso Serraj e creare i presupposti per insediarne uno nuovo. Dar vita ad un «governo libico unico, unificato, inclusivo ed efficace approvato dalla Camera dei rappresentanti» significa voler far piazza pulita dei ministri di Tripoli e nominarne di nuovi con il consenso delle forze fedeli ad Haftar e con la fiducia di quel parlamento in esilio a Tobruk controllato in larga parte dal generale.

Quanto basta per mettere in allarme il presidente turco Recep Tayyp Erdogan preoccupato che Berlino si riveli un trappolone per sottrargli il controllo di un esecutivo di Tripoli nato sotto l’egida dell’Onu, ma trasformato dagli aiuti militari turchi in un governo fantoccio di Ankara. Una sibillina lettera di Erdogan al sito «Politico» non esita a ricordare che se il governo di Tripoli dovesse cadere «le organizzazioni terroristiche come Isis e Al Qaeda sconfitte in Siria e in Iraq, troveranno terreno fertile per rimettersi in piedi» mentre «violenza e instabilità alimenteranno l’immigrazione irregolare verso l’Europa». Avvertimenti che suonano come minacce visti gli ambigui trascorsi della Turchia nei rapporti con Al Qaida ed Isis e la disinvoltura con cui Erdogan ha usato l’arma dell’immigrazione per ricattare l’Europa.

Ma rendere ancor più accidentato il percorso della Conferenza è la consapevolezza che un eventuale soluzione non può più riguardare soltanto la Libia, ma l’intero bacino del Mediterraneo. Il blocco dei terminali petroliferi ordinato da Haftar alla vigilia della partenza per Berlino è di fatto la reazione indotta da alleati come Egitto, Israele, Cipro e Grecia all’annuncio con cui il 16 gennaio Erdogan ha dato il via libera alle prospezioni per la ricerca di gas attorno a Cipro.

Un annuncio conseguenza di quell’accordo turco-libico con cui Erdogan ha trasformato l’intero Mediterraneo orientale in una sorta di zona economica esclusiva sottoposta all’arbitrio di Ankara e Tripoli. Manovra particolarmente nociva per un’Italia che rischia non solo di dover rinunciare alle prospezioni affidate all’Eni da Cipro, ma anche ai giacimenti offshore già gestiti dall’Eni davanti alle coste libiche. Nonostante l’altissimo livello delle delegazioni che vedrà — gli Usa rappresentati dal segretario di Stato Mike Pompeo, la Russia dal presidente Vladimir Putin e l’Italia dal premier Giuseppe Conte e dal ministro degli Esteri Luigi di Maio — chiudere la partita di Berlino con un’intesa sarà tutt’altro che facile. Il tentativo di Angela Merkel di arrivare ad un faccia a faccia tra i nemici Serraj e Haftar si rivelerà probabilmente un’utopia. E vista l’aria che tira potrebbe persino saltare la partecipazione di uno dei due grandi contendenti libici.

Tags: EgittoGermaniaguerreLibiaMediterraneopetrolioRussiaTurchia
Articolo precedente

Ci mancava solo la psicopolizia delle “sardine”

Prossimo articolo

L’America scopre l’Alta Velocità ferroviaria. E si affida a italiani e giapponesi

Gian Micalessin

Correlati Articoli

Libia/ La guerra di Sarkozy? Questioni di uranio
Home

Libia/ La guerra di Sarkozy? Questioni di uranio

di Giampiero Cannella
24 Febbraio 2021
0

A dieci anni dalla caduta del regime libico di Gheddafi, sono molti gli indizi che conducono ad un’ulteriore spiegazione della...

Leggi tutto
G. Gaiani/ Avvertite super Mario, gli sbarchi sono ripresi

G. Gaiani/ Avvertite super Mario, gli sbarchi sono ripresi

20 Febbraio 2021
Alleanze fragili/ Joe Biden non convince, Francia e Gemania guardano verso Oriente

Alleanze fragili/ Joe Biden non convince, Francia e Gemania guardano verso Oriente

19 Febbraio 2021
Lo schiaffone  di Mosca all’Unione Europea

Lo schiaffone di Mosca all’Unione Europea

17 Febbraio 2021
Carica altro
Prossimo articolo

L'America scopre l'Alta Velocità ferroviaria. E si affida a italiani e giapponesi

Commenti 1

  1. Fabio S. P. Iacono says:
    1 anno fa

    La Conferenza di Berlino doveva tenersi a Roma, sviluppando e rendendo operative le precedenti di Siracusa e Palermo. Grave, forse è solo una amnesia momentanea del diritto internazionale, aver ignorato la lotta e il contrasto alle mafie che trafficano in esseri umani.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Vaccini e Big Pharma, una gestione che non convince

Vaccini e Big Pharma, una gestione che non convince

26 Febbraio 2021
L. Volonté/ Dagli USA arriva la “matematica antirazzista”. La deriva continua

L. Volonté/ Dagli USA arriva la “matematica antirazzista”. La deriva continua

26 Febbraio 2021
Bombe sulla Siria. È iniziata l’era Biden

Bombe sulla Siria. È iniziata l’era Biden

26 Febbraio 2021
Leoni da tastiera e cattive mescolanze linguistiche

Leoni da tastiera e cattive mescolanze linguistiche

26 Febbraio 2021

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Sicilia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In