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Home L'Editoriale

Vale la pena salvare Radio Radicale?

di Massimo Corsaro
14 Giugno 2019
in L'Editoriale
6
Vale la pena salvare Radio Radicale?

Ora, tutti felici e contenti per l’ennesimo trasferimento di danaro pubblico (cioè delle mie e vostre tasse) a Radio Radicale, ovviamente nobilitato dalle immancabili asfittiche prediche sulla libertà di informazione.

Se una volta poteva avere un senso, perché l’emittente era l’unico organo di informazione a trasmettere con trasparenza sedute parlamentari, congressi di partito e quant’altro, oggi – nell’era di streaming, della comunicazione telematica, dei canali televisivi dedicati – non c’è più alcun motivo per distribuire prebende a chi vuol proseguire un’attività in assenza della capacità economica per finanziarla.

Salvo che la sospetta generosità delle parti politiche non sia figlia della volontà di coprire, dietro lo scudo di Radio Radicale, il bisogno di metter mano ai nostri soldi pure per dar soldi ai loro giornaletti, ed alla pletora di figuri cui deve essere garantito uno stipendio (in sostanza pubblico) per fare propaganda…

Tags: mass mediaRadio Radicale
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Commenti 6

  1. Gabriele Baraldi says:
    2 anni fa

    anche se a volte non condivido le sue visioni economiche le riconosco coerenza dote assai rara nel “bel paese”. mi sono sempre chiesto anche io come si fa a definire soldi sprecati (reddito di cittadinanza) denari devoluti a senza lavoro o comunque bassi redditi come sprechi di denaro pubblico dati a “fannulloni” e essere d’accordo a finanziare editori come Berlusconi, De Benedetti, Caltagirone noti bisognosi, almeno i primi (ma ultimi nel reddito) versano sudore (anche se in nero perchè sfruttati) per mettere insieme la pagnotta cosa che i secondi non hanno mai conosciuto stando al fresco negli uffici con aria condizionata in attesa della velina di turno mancandogli coraggio di usare la penna in autonomia !! e si la democrazia e tua ma non è la mia…….

    Rispondi
  2. MARTUCCI Francesco says:
    2 anni fa

    Caro Marco Valle,
    mi spiace dissentire da Te. Ti conosco e Ti seguo dai tempi di Fare Fronte, ma su Radio Radicale hai proprio torto. La Rai, coi nostri soldi estorti dalle bollette elettriche, dovrebbe offrire un servizio pubblico e pluralista, invece, tranne lodevoli eccezioni, ci stritola i coglioni con sermoni di fazio(ni) a suono di milioni! Paradossalmente un soggetto privato e sgangherato come Radio Radicale (che non è l’house organ di Bonino) riesce a garantire il pluralismo e a sopperire con obiettività le verità calpestate e negate dalla Rai sinistrata

    Rispondi
  3. Antonio de Felip says:
    2 anni fa

    Radio Radicale è il megafono del peggior mondo liberal, sinistrorso, abortista (ci dimentichiamo chi è la Bonino?), omosessualista, genderista, antirazzista, antifascista, immigrazionista, filoeuropoide, asservito alla grande finanza. Il peggio del peggio del peggio… Non m’importa nulla che trasmetta le cronache dal parlamento o dei congressi di partito (pagano, anzi, paghiamo ben 100 giornalisti più tecnici, amministrativi e altri parassiti del genere). Ritengo criminale che i miei soldi vadano a finanziare questo canagliume radicale, che considero mio nemico mortale, come se non bastasse la rapina della RAI. Che vada a chiedere i soldi a Soros, come ha fatto la Bonino.

    Rispondi
  4. Antonio Simone says:
    2 anni fa

    Martucci Francesco, condivido pienamente la sua osservazione.

    Rispondi
  5. antonio corso says:
    2 anni fa

    sono d’accordo con De Felip al 100 %. I radicali sono peggio perfino dei comunisti. Vorrei sapere che cosa ha votato fdI. Qualcuno puo’ dirmelo? Io votero’ alle prossime elezioni il partito che avra’ all’inizio del suo programma l’azzeramento dei fondi a questo partitito piccolo ma potentissimo, in quanto sono i servitorelli dei padroni veri dell’occidente

    Rispondi
  6. antonio corso says:
    2 anni fa

    perche’ l’UE non interviene contro questo aiuto di stato? Dovrebbe essere proibito dalla legislazione comunitaria

    Rispondi

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