• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
sabato 6 Marzo 2021
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home L'Editoriale

Il vero patriottismo è sociale o non è

di Mario Bozzi Sentieri
11 Dicembre 2017
in L'Editoriale
1
Il vero patriottismo è sociale o non è

 

Tra Matteo Salvini, che si erge a paladino della lotta contro il nuovo schiavismo, facendosi garante dei nuovi minimi salariali e dell’abolizione della legge Fornero sulle pensioni,  e Silvio Berlusconi impegnato a sventolare la storica bandiera della “Rivoluzione liberale”, c’è spazio per una terza, organica via, in grado di enucleare, da destra, un’ originale proposta economica ?

Nella misura in cui dirsi patrioti – come ha sottolineato Giorgia Meloni, durante il suo intervento conclusivo al II Congresso di Fratelli d’Italia – non significa sventolare l’orgoglio di un’appartenenza, quanto soprattutto declinare identità, prassi quotidiana e visioni di lungo periodo (quindi in grado di rispondere alle debolezze strutturali del Sistema-Italia), il campo economico e sociale è quello dove maggiormente si giocherà – anche nel centrodestra – la prossima sfida elettorale e la credibilità di chi ha l’ambizione di dare il proprio contributo decisivo alla trasformazione nazionale.

Da qui la necessità che, fuori dalle vecchie gabbie ideologiche e al di là di una scontata propaganda, sia necessario compiere un’attenta analisi di prospettiva, che non si limiti agli interventi congiunturali, ma che guardi ai mercati e ai più ampi assetti dell’economia come ad un fenomeno sociale complesso, nel quale entrano in gioco fattori diversi.

Proviamo a sintetizzarli. Al primo livello, quello politico, c’è la necessità di ritrovare il senso della sovranità, esautorata dal profitto globalizzato. Al secondo quello di introdurre nella vita economica i valori etici. Al fondo l’idea della “funzione sociale” della proprietà.

Da lì partono una serie di conseguenze economico-sociali e politico-culturali. Riconoscere la funzione sociale della proprietà significa superare finalmente certi “assoluti”, dando alla proprietà ruoli e compiti di portata generale. Vuole dire comprendere che esistono degli interessi nazionali a cui la singola azienda non può derogare, nella misura in cui la sua esistenza è fondata non solo sul diritto del proprietario, quanto anche sul lavoro dei suoi dipendenti, sul contesto sociale in cui opera, sul senso di una Storia e dunque sui contributi, materiali e spirituali, della comunità d’appartenenza.

Vuole dire operare in ragione del contemperamento degli interessi in campo, evitando di rinchiudersi nella mera difesa del “ diritto di godere e di disporre delle cose nella maniera più assoluta”, con i risultati che, oggi, sono bene evidenti a tutti: esasperate delocalizzazioni, cesura tra economia reale ed economia finanziaria, conseguente finanziarizzazione delle imprese industriali, perdita del valore del lavoro e della centralità del lavoratore.

Dire “funzione sociale” non significa allora trincerarsi dietro uno slogan ad effetto, ma andare al cuore della Grande Crisi, cercando di superarla veramente, richiamando ciascuno a fare il proprio dovere, senza perdere di vista la complessità della vita economica e sociale, la quale non può evidentemente essere rinchiusa nell’atomismo individuale, nella mera difesa degli interessi materiali del singolo, nell’utile immediato, portato di una visione assoluta della proprietà.

E’ certamente un problema culturale ed etico, ma non solo. E’ la capacità di guardare fuori dai ristretti ambiti aziendali, riacquisendo una visione “di sistema” , che perfino i maestri del liberismo economico non potevano negare, salvo poi delimitare la funzione dello Stato a quella di “cornice”, in quanto dispensatore di servizi e garante della sicurezza.

Rispetto a questi diversi “livelli” (politico, etico, sociale) c’è la necessità di immaginare interventi mirati, in grado di rendere evidente – nel concreto – una nuova sensibilità economica e sociale.

E allora c’è bisogno di piani d’azione (piano giovani, piano casa, piano povertà, piano famiglia), che fissino priorità e scadenze, le quali, preso atto delle diverse emergenze, indirizzino le risorse in modo chiaro. C’è bisogno di una mobilitazione generale dell’intero Paese (attraverso adeguati strumenti di rappresentanza) consapevoli che in gioco ci sono i più vasti destini nazionali, oltre che quelli economici e sociali di una parte. C’è bisogno di una nuova volontà politica in grado di coniugare Patria e Lavoro, com’è nella migliore tradizione della   “destra all’italiana”. Oggi più che mai il vero patriottismo è sociale o non è.

Tags: centrodestraeconomialavoro
Articolo precedente

A Roma un incontro sulla strage di Acca Larenzia. 40 anni senza verità

Prossimo articolo

Geopolitica/ Europa e Medio Oriente, i conti che non tornano

Mario Bozzi Sentieri

Correlati Articoli

450mila aziende a rischio chiusura e 200mila autonomi senza lavoro.  L’allarme di Confesercenti
Economia

450mila aziende a rischio chiusura e 200mila autonomi senza lavoro. L’allarme di Confesercenti

di Redazione
1 Marzo 2021
0

Nel 2020 208.000 lavoratori autonomi — imprenditori, professionisti e collaboratori — hanno perso il lavoro. Nel dettaglio, i lavoratori in...

Leggi tutto
Geopolitica del capitalismo e la narrazione   del “mondo nuovo”

Geopolitica del capitalismo e la narrazione del “mondo nuovo”

25 Febbraio 2021
La transizione verde inizia dai porti. L’esempio di Anversa e Trieste

La transizione verde inizia dai porti. L’esempio di Anversa e Trieste

22 Febbraio 2021
Perchè l’Italia marittima ha bisogno di un Ministero del Mare

Perchè l’Italia marittima ha bisogno di un Ministero del Mare

12 Febbraio 2021
Carica altro
Prossimo articolo
Geopolitica/ Europa e Medio Oriente, i conti che non tornano

Geopolitica/ Europa e Medio Oriente, i conti che non tornano

Commenti 1

  1. Peppino coppola says:
    3 anni fa

    La Destra torni con orgoglio a mostrare il suo volto , prendendo le distanze dal regionalismo salviniano, ultraliberista e a tratti secessione, e dell’opportunità pragmatico di Berlusconi. Siamo cosa diversa. Abbiamo punti di riferimento ai quali loro non possono accostarsi. Lasciamoli con i transfughi in cerca di poltrone e rivendichiamo con programmi chiari e radicali la nostra diversità. La legge elettorale ce lo consente, approfittiamo senza paura. Perché stare con personaggi pluriindagati e spesso pregiudicati che se ne fregano dell’interesse nazionale e sono esibiti ai loro privati interessi.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Vaccini/ Draghi blocca l’export di AstraZeneca  e incalza l’Europa

Vaccini/ Draghi blocca l’export di AstraZeneca e incalza l’Europa

5 Marzo 2021
Oltre l’otto marzo. Il forum de l’Arsenale delle idee

Oltre l’otto marzo. Il forum de l’Arsenale delle idee

4 Marzo 2021
Corrado Ocone/ Salviamo l’Europa dagli eurocrati

Corrado Ocone/ Salviamo l’Europa dagli eurocrati

4 Marzo 2021
Sorpresa, sorpresona, non si vota neanche questa volta…

Sorpresa, sorpresona, non si vota neanche questa volta…

4 Marzo 2021

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Sicilia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In