Benissimo ha fatto il presidente Mattarella a intervenire personalmente e pesantemente per impedire che i “volonterosi carnefici” dell’INPS apportassero un terribile danno d’immagine all’Istituto andando a chiedere un risarcimento danni di 124.000 euro a due sorelline di Massa Carrara (entrambe minorenni) rimaste coinvolte in una tragica storia di violenza, di cui ovviamente non avevano responsabilità alcuna, se non quella di essere figlie del proprio genitore.

Mi immagino le facce dei “volonterosi carnefici” (non ci vuole del resto molta fantasia ad immaginarle…) nel momento in cui sono stati colti sul fatto del loro gioioso sadismo da zeloti quando a scagliarsi contro di loro non è stato un qualsiasi avvocato di parte, ma la massima autorità dello Stato, il quale ha giustamente provato vergogna per il verificarsi di un evento del genere.
Per una volta, una pubblica autorità italiana ha dato prova di comprendere che l’ubbidienza agli ordini non è necessariamente un automatismo, che ci sono disposizioni del tutto illegittime e controproducenti, e che è con certe disposizioni – che si compiacciono per la “banalità del male” – che si avviano strade in discesa che portano alle peggiori ingiustizie, alle più terribili nefandezze, perpetrate semplicemente perché si trattata di un “atto dovuto”; atto che – chissà perché? – non si scatena mai contro i potenti, ma contro gli inermi sa invece esplicare tutta la propria terribile potenza di fuoco. Salvo poi specificare che, sì, “era un atto dovuto, ma non sarebbe successo niente”, un po’ come nelle finte fucilazioni, in cui il malcapitato preso di mira non muore per le fucilate, ma per infarto, dalla paura. Il che evidentemente lava le coscienze (ammesso e PER NULLA CONCESSO che ne abbiano una) dei “volonterosi carnefici”.
Il presidente Mattarella, stroncando sul nascere questo abominio, ha dato un grande esempio di civiltà e ha evitato una ennesima delegittimazione dello Stato. I “volonterosi carnefici” non se ne sono neppure accorti, visto che la loro prima reazione ha fatto come sempre riferimento a “un atto dovuto”. Anche attivare il cervello sarebbe, in certi casi, un “atto dovuto”, ma in genere è chiedere troppo, ai burocrati…