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Home L'Editoriale

I mille volti della pietà

di Piero Visani
16 Gennaio 2015
in L'Editoriale
4
I mille volti della pietà
       
 Il salvataggio di due giovani donne, per quanto dai comportamenti avventati, è certamente una notizia positiva. E’ un salvataggio che comporta oneri gravosi per la comunità nazionale (12 milioni di dollari, si dice), ma potrebbe avere un senso se servisse a farne scaturire una politica, che invece non c’è.
In effetti, se la logica del comportamento del governo italiano è qualcosa di simile a “Ok, il prezzo è giusto” (sono tutti figli della cultura berlusconiana, del resto, da Renzi a Salvini…), allora ci si chiede per quale ragione non sia stata applicata nel caso dei due marò, di cui uno è sequestrato in India da oltre tre anni. Forse perché 12 milioni di dollari, nel caso di uno Stato sovrano come l’India, non sarebbero davvero bastati, e ce ne sarebbero voluti molti di più?
E perché questa pietà si trasforma in tragica severità quando i soggetti in gioco sono altri, sono imprenditori, professionisti, commercianti, a carico dei quali i poteri statali, tanto comprensivi con alcuni, diventano “angeli vendicatori” che non si fermano davanti a niente? Gli oltre mille “suicidi da crisi”, che continuano con tragico stillicidio quotidiano, non sono forse anche essi vittime, e non colpevoli?
Per quale ragione una sciocca avventatezza merita la spesa di 12 milioni di dollari; la tutela di due militari comporta solo fastidio, omissioni e brutte figure; la tutela di cittadini comuni merita la spada severa della Legge, che taglia teste non meno dell’Isis, e lo fa con la crudele ma in fondo rassicurante sciatteria della “banalità del Male”?
In che cosa differiscono le oltre mille morti “da crisi” rispetto alle altre? E’ ovvio che si è fatto bene a salvare le vite delle due cooperanti, ma si è al tempo stesso riflettuto sul fatto che la politica dell’indiscriminato pagamento dei riscatti non porta da nessuna parte, anzi ne legittima molti altri futuri, esponendo i cittadini italiani che vivono o si trovano in certe aree a rischi gravissimi? E perché si salvano alcune persone in pochi mesi, altre scompaiono per sempre e altre ancora rimangono detenute all’estero da un triennio? E per quale ragione, infine, tanta severità con chi non ce la fa a sopportare il peso di un declino frutto di scelte politiche ed economiche semplicemente folli?
 Credo che tutto questo meriterebbe una risposta molto articolata, perché comportamenti ispirati a un grande senso di pietà sono certamente apprezzabili, anche quando discutibili nei moventi che li determinano. Per contro, la politica del “doppiopesismo” è francamente intollerabile. Giusto salvare le due cooperanti in Siria, ma i due marò no? Giusto concedere a due sciocchine tutte le attenuanti del caso, ma perché non concederle a chi è stato massacrato da politiche economiche semplicemente folli e cede di schianto, suicidandosi e magari “suicidando” i propri familiari?
Quando la finiremo, con questa pietà a senso unico, quella che fa comodo e fa immagine, mentre a carico di chi non offre queste caratteristiche scatta la mannaia del boia o diventa cibo da offrire in pasto al Leviatano?
Quando usciremo da questi comportamenti “a geometria variabile”, di pietà di comodo abbinata a sadica crudeltà? Quando ritroveremo un po’ di giustizia e di dignità?
Tags: IndiaISISmaròriscatti
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Commenti 4

  1. daniele says:
    8 anni fa

    Che c’entra Salvini?! È arrivato l’ordine di denigrarlo?

    Rispondi
    • Marco Valle says:
      8 anni fa

      Destra.it è una tribuna libera. Le uniche discriminanti sono l’intelligenza e l’educazione. Quando un “salviniano” educato e intelligente vorrà intervenire sarà il benvenuto. Buona serata

      Rispondi
  2. daniele says:
    8 anni fa

    Domanda (per Piero Visani, per chi vuol rispondere):in che senso “sono tutti figli della cultura berlusconiana, del resto, da Renzi a Salvini…”?Grazie per la cortese  risposta.

    Rispondi
    • Piero Visani says:
      8 anni fa

      Caro Daniele, intendevo solo dire che i due Matteo sono passati entrambi per le reti Mediaset, da giovani, e paiono averne assorbito i codici comunicativi. Codici che, invece che essere ALTERNATIVI a quelli della Sinistra, ne ricalcano gli stilemi; “buonismo”, mancanza di senso del tragico, reazioni molto “pavloviane” di fronte al manifestarsi di certi problemi (Islam = Isis). A me piacerebbe un approccio meno semplicistico e più ispirato al realismo politico, in cui si facessero sentire ai giovani altre voci, oltre a quelle del “buonismo” di maniera, onde evitare che i giovani stessi debbano scoprire a loro spese che il mondo non è “naturalmente buono”.

      Rispondi

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