Nel 1887 vide la luce la quinta edizione dell’Uomo delinquente di Cesare Lombroso, una poderosa opera in quattro volumi. Lo studioso veronese analizzò con meticolosità le caratteristiche dei tipi criminali differenziandole in base alle anomalie proprie delle categorie a cui appartengono. Una collezione d’immagini disperate: il pazzo morale, il pazzo epilettico, i deliquenti epilettici e i deliquenti nati. Poi mattoidi di vari sfumature, persone comuni affette da patologie psichiche che li spingono a dedicarsi ad attività estranee alle loro capacità. I peggiori, i matti politici. Personaggi strambi che si improvvisano seduttori, predicatori, venditori d’ogni cosa. Gente da evitare. Con cura.
Lombroso era un genio. Non a caso l’editore Bompiani due anni fa ha rieditato — con presentazione di Armando Torno — una splendida edizione del suo capolavoro. Un librone prezioso che ho consultato nuovamente.
Perchè? Elementare Watson. Oggi sui quotidiani è apparsa la notizia che Francesco Belsito ha assunto l’incarico politico di vice presidente nazionale e di tesoriere di un improbabile neo Msi-Dn (boh?). L’importante incarico al signor Belsito è stato ufficializzato dal Presidente Nazionale del novello partito, la signora Maria Antonietta Cannizzaro.
Evitiamo ogni ironia sulla improvvisa “rinascita” della Fiamma. Ognuno è libero di girarsi il proprio film, di sognare il proprio sogno, di agitarsi nelle proprie agitazioni. Auguriamo perciò ogni fortuna alla Cannizzaro e i suoi camerati (certamente tutti puri e duri) e attendiamo con pazienza loro notizie. Una sola, unica domanda vorremmo invece porre ai neo fiammisti. Perchè Belsito?
L’adiposo tesoriere e vice presidente dello strambo partito tricolore non è una figura nuova e nemmeno tanto trasparente. Come ricorda Il Giornale, l’uomo «è divenuto molto noto per l’inchiesta che nel 2012 lo ha visto coinvolto come tesoriere del Carroccio insieme a Umberto Bossi (all’epoca segretario federale della Lega) con l’accusa di appropriazione indebita dei rimborsi elettorali. Belsito il 6 febbraio dello scorso anno, insieme a Bossi e tre membri del comitato di controllo dei bilanci Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci, è stato rinviato a giudizio per truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato (40 milioni di euro). Il nuovo tesoriere del Msi-Dn è anche accusato di riciclaggio insieme agli imprenditori Paolo Scala e Stefano Bonet per essersi impossessato della somma complessiva di 5,7 milioni di euro e averli trasferiti oltreconfine. L’udienza preliminare davanti al gup è fissata per il prossimo 20 marzo. La Camera e il Senato si sono costituiti parte civile nel processo. Belsito è inoltre sotto processo a Milano per diffamazione nei confronti di Roberto Maroni».
Tutte bugie, certo. Tutte calunnie, di sicuro. Cattiverie plutocratiche. Illazioni antifasciste. Dunque boia chi molla, onore e fedeltà, chi la fà l’aspetti, non c’è due senza tre etc. etc.
Ma — chissà perchè? — riguardando le fotografie del tesoriere del partito della Cannizzaro — sguardo sghembo, fisico infelice, atteggiamento ferino — sento nuove consonanze con gli insegnamenti del professor Lombroso: « La caratteristica dei matti politici è essere animati da un’esagerata laboriosità e da un narcisistico culto della personalità». Auguri di cuore ai neo fiammisti.