Ministro Lorenzin, non mi rompere le scatole. Del salutismo imposto e obbligato, del terrorismo mediatico e jettatorio, della tua stupida campagna antifumo, me ne frego. Continuerò a fumare. Con piacere estremo. È una mia scelta. Pago e, dunque, fumo. Alla faccia tua e di tutti i rompicoglioni, dei tristi, dei fanatici. Insomma, Lorenzin pensa al tuo chirugo plastico, ad Alfano, a Renzi e ai tuoi problemi e non mi scassare gli zebedei. Come ho detto all’idiota che mi punzecchiava l’orecchio per convincermi di smettere “Voglio crepare fumando”. Fatti miei.
So bene che la sigaretta non fa bene. Ancora una volta fatti miei. Fumare è una mia scelta. Certo, non soffio in faccia ai bimbi, non intaso l’ascensore del profumo di Marlboro, non schiaccio le cicche sulle guance dei fumatori pentiti (i peggiori), in casa svuoto con cura maniacale i posaceneri ed evito la sigaretta in camera da letto. È solo una questione di buona educazione e di buon senso. Tutto qua.
Lorenzin, rassegnati. Non pensare di “rieducarmi” nel nome di un improbabile salutismo. Ho passato la vita all’opposizione, di certo non entro oggi nella tua mesta maggioranza. Sono un epicureo, un gaudente e me ne fotto delle lugubri immagini con cui vuoi pitturare il pacchetto. Tanto, m’interessa il contenuto, le venti bacchette profumate che ho acquistato dal tabaccaro (non da uno spacciatore), pagando una tassa folle al tuo inutile governo.
Lorenzin, per qualche strano caso sei il ministro della Sanità ma la vera malata sei tu. Convinciti. Rompere le balle alla gente non è cosa sana. Imporre il divieto di fumare nelle “pertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pediatrici, nonché nelle pertinenze esterne dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia” è semplicemente cretino. Impedire la sigaretta fuori dalle strutture, all’aria aperta, in nome di un imprecisato “principio di precauzione”, è semplicemente stupido.
Un attimo di pausa. Cerchiamo di capire. Certo, l’NCD è un luogo triste, poco affollato, ancor meno votato. Per i politici in cerca di popolarità a buon mercato come la Lorenzin (ex F.I, ora NCD, domani PD…), la mini crociata contro il tabacco può offrire un goccio di visibilità. Un istante mediatico per far dimenticare le tante pecche della sanità italiana come il contrabbando di farmaci o la chiusura di tanti, troppi presidi sul territorio. Ecco allora il rincorrere le subculture americane. Peccato che negli USA il salutismo — questa triste religione orwelliana che tutto afflige e devasta — si sta rivelando una truffa e l’obesità e la malnutrizione interessino e colpiscano ormai un terzo dell’America.
Insomma, ministro Lorenzin, guardati allo specchio, guarda le tue occhiaie e le tue rughe. Il salutismo non paga. Fumati una bella sigaretta e non scassare…
Difendere un vizio inutile, dannoso, cancerogeno … perché?
Scambiare la dipendenza per libertà.
Sappiamo che Edward Bernay, nipote di Freud, impostò una campagna per indurre le donne americane a fumare (a migliaia gli devono il cancro ai polmoni), che le multinazionali americane pagavano gli attori perché fumassero durante i film.
Il contrario della razionalità, del buon senso, della propria tutela.
Non mi sarei mai aspettata questo da un giornale non-allineato.