• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
domenica 3 Luglio 2022
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Rassegna Stampa

Panebianco aggredito dai “pacifisti”. Ecco l’articolo incriminato

di Redazione
23 Febbraio 2016
in Rassegna Stampa
0
Panebianco aggredito dai “pacifisti”. Ecco l’articolo incriminato
       

th-7

A Bologna i rottami dell’estrema sinistra hanno aggredito il professore Angelo Panebianco, tentando d’impedire la sua lezione. La sua “colpa”? Aver pubblicato sul Corriere della Sera un editoriale sui limiti della politica estera italiana e sulla situazione libica. Un’analisi realista e in gran parte condivisibile. Ma per i “pacifisti” bolognesi, Panebianco è solo “un barone guerrafondaio con le mani grondanti di sangue”, quindi da zittire, emarginare, eliminare. Un delirio che ricorda il clima sulfureo degli anni di piombo. Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà al docente — con cui non sempre concordiamo, anzi  — pubblicando il testo “incriminato”. Buona lettura.

L’accordo russo-americano per il cessate il fuoco in Siria era scritto sulla sabbia. I russi, grazie alla loro posizione di forza, continueranno ad aiutare, insieme agli iraniani, fino alla vittoria, il dittatore siriano nella lotta contro i «terroristi» (tutti gli oppositori armati del regime) e l’America, debole, ondeggiante e boccheggiante non sembra in grado di impedirlo. Anche l’impegno assunto con gli americani dalle potenze sunnite Turchia e Arabia Saudita di combattere lo Stato islamico (pure lui sunnita e con gli stessi nemici di turchi e sauditi) non è credibile. Lo Stato islamico è ancora lì a minacciarci (come ha ricordato il primo ministro francese Manuel Valls) e niente lascia pensare che possa essere neutralizzato in tempi brevi.

In Italia, pare, non abbiamo ancora compreso che cosa significhi, per la nostra sicurezza, il declino politico-militare degli Stati Uniti, la loro perdita di influenza in Medio Oriente (e non soltanto). Un declino che, a giudicare dai primi risultati delle primarie presidenziali, potrebbe anche approfondirsi: i due candidati che al momento spopolano nelle primarie democratiche e repubblicane, Sanders e Trump, sono entrambi protezionisti e isolazionisti. Se anche, alla fine, come è possibile, a vincere le nomination saranno candidati di establishment anziché di protesta, è poco plausibile che quegli «umori» popolari non lascino alcuna traccia.

E noi italiani, allora, che facciamo? Dal dopoguerra in poi ci siamo abituati a dipendere per la nostra sicurezza dall’America. Il vantaggio è la protezione di cui abbiamo goduto. Lo svantaggio è che non siamo stati in grado di sviluppare una adeguata «cultura della sicurezza»: assomigliamo a quei ragazzini che, avendo avuto genitori troppo protettivi, non sono capaci di cavarsela da soli. Anche i «buoni sentimenti» pacifisti che abbiamo sviluppato (non solo la sanissima idea che bisogna fare di tutto per evitare le guerre ma anche l’idea malata che non ci si debba attrezzare per difendersi) sono un lusso che ci siamo potuti permettere grazie a quella protezione.

Facciamo un esempio della nostra inadeguatezza di fronte ai nuovi pericoli. L’ennesima sentenza della magistratura ha dato ragione a mamme preoccupate e ambientalisti vari che cercano di impedire che il Muos, il sistema militare americano di comunicazioni satellitari entri in funzione a Niscemi, in Sicilia. Il Muos potrebbe essere uno strumento prezioso per anticipare eventuali attacchi missilistici ma c’è chi ipotizza che il suo funzionamento danneggerebbe la salute. Ma lo Stato islamico si è insediato sulla costa libica, a un passo da noi, e non gli mancherebbero i mezzi, se un giorno lo decidesse, per procurare alla salute danni assai più gravi.

Continuiamo a dire che quando, con modi e tempi da stabilire, si interverrà apertamente in Libia a sostegno dei libici impegnati contro lo Stato islamico (ufficiosamente siamo già lì da un pezzo), all’Italia spetterà un ruolo di leadership. Una rivendicazione apparentemente ineccepibile: per la continuità dei nostri rapporti con la Libia e per la nostra esperienza. Ma pesa la difficoltà dell’Italia pubblica (politica e mediatica) ad affrontare con conoscenze e competenza le questioni della sicurezza. C’è da temere che, quando arriverà il momento dell’intervento, il governo non sia riuscito a preparare l’opinione pubblica, non l’abbia resa edotta dei pericoli che correremo se non verrà fermata la deriva libica. Se arriveremo a quell’appuntamento con una opinione pubblica impreparata, ci saranno forti contraccolpi nelle piazze e in Parlamento.

Per qualcuno, il declino americano, se davvero diventasse irreversibile, non dovrebbe spaventarci. Non sarà forse l’Europa, un giorno, a provvedere alla nostra sicurezza? Qualunque cosa accada «un giorno», al momento, di questa Europa non v’è traccia. Ciò che accade intorno a noi, dovrebbe convincerci di quanto inconsistenti siano le giaculatorie sulla necessità di una «Europa politica», la quale, come è noto, viene sempre evocata solo quando si parla di euro e di banche. Si dimentica che le unificazioni politiche non si fanno col burro ma con i cannoni. Sono sempre state guerre e minacce geopolitiche a innescarle.

Dal Medio Oriente arrivano venti di guerra e minacce per gli europei. Solo il giorno in cui questa diventasse, su richiesta dei governi, la prima preoccupazione dell’Unione, si potrebbe rivedere il giudizio sull’inutilità delle giaculatorie a favore dell’ Europa politica.

Angelo Panebianco, Corriere della Sera 14 febbraio 2016

Tags: Angelo PanebiancoArabia SauditaBolognageopoliticaLibiapacifismoTurchiaUSAviolenza
Articolo precedente

Si chiama “Volta”, lo strambo laboratorio culturale del renzismo. Ridateci Pico de Paperis….

Prossimo articolo

War games/ Turchi e sauditi vogliono invadere la Siria. Russia e Iran pronti a rispondere

Redazione

Correlati Articoli

Verità scomode e finte indignazioni/ Cosa dice la sentenza sull’aborto della Corte Suprema americana
Home

Verità scomode e finte indignazioni/ Cosa dice la sentenza sull’aborto della Corte Suprema americana

di Luigi Morrone
2 Luglio 2022
0

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha fatto indignare “loro”. “Loro” hanno organizzato manifestazioni, lanciato petizioni attraverso le piattaforme sorosiane....

Leggi tutto
La solitudine dell’Europa e la sfida al dollaro dei BRICS

La solitudine dell’Europa e la sfida al dollaro dei BRICS

25 Giugno 2022
Cosa ci fa un finto ciclista petomane alla Casa Bianca?

Cosa ci fa un finto ciclista petomane alla Casa Bianca?

19 Giugno 2022
Armare l’Ucraina? La lezione amara del Vietnam e il sonnabulismo degli europei

Armare l’Ucraina? La lezione amara del Vietnam e il sonnabulismo degli europei

17 Giugno 2022
Carica altro
Prossimo articolo
War games/ Turchi e sauditi vogliono invadere la Siria. Russia e Iran pronti a rispondere

War games/ Turchi e sauditi vogliono invadere la Siria. Russia e Iran pronti a rispondere

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Scena tedesca/ “Zeit”, l’ottavo album dei Rammstein

Scena tedesca/ “Zeit”, l’ottavo album dei Rammstein

2 Luglio 2022
Addii/ Per Piero Vassallo, intellettuale scomodo e fuori dal coro

Addii/ Per Piero Vassallo, intellettuale scomodo e fuori dal coro

2 Luglio 2022
“Viviamo in società sempre più sorvegliate”. Borgonovo intervista Alain de Benoist

“Viviamo in società sempre più sorvegliate”. Borgonovo intervista Alain de Benoist

2 Luglio 2022
La Russia chiude i rubinetti di gas all’Europa. La guerra economica continua

La Russia chiude i rubinetti di gas all’Europa. La guerra economica continua

2 Luglio 2022

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In