San Pietro notò che la smisurata fila davanti al cancello che eternamente presidiava, quel giorno presentava una piccola anomalia. Infatti, su una nuvoletta di lato, un’anima inquieta sostava, ferma ed imbufalita. Se fosse stata terrena, l’avresti descritta come una persona con una barba incolta, i capelli grigi ed arruffati, gli occhiali senza montatura appoggiati sul dorso del naso, vestita di una camicia a quadratoni, con bretelle e jeans stinti e poi l’immancabile copia di Repubblica sotto l’ascella sinistra.
Pietro, un po’ incuriosito, un po’ infastidito dall’ordine turbato, scese di alcuni gradini fino a raggiungerla.
“Buongiorno, cara anima, in cosa posso aiutarla?” disse, un po’ deferente, ma con una lieve ironia nella voce.
“Non c’è niente da scherzare, io mi sono sempre proclamato ateo, l’ateismo era la mia religione, ed adesso mi trovo qui, smentito dai fatti. Tutte le mie convinzioni, volatilizzate, evaporate. Lei come si sentirebbe se tutto quello in cui crede non c’è più?”
“Se in cambio del mio fallimento ideologico ci fosse l’eternità, ne sarei ben lieto!”. rispose un San Pietro bello soddisfatto.
“Eh, comodo. Io non ero ateo perché come l’antico Seneca sosteneva chesostenevao che post mortem nihil est, non per quello, ma perché ritenevo che un buon marxista dovesse essere necessariamente ateo. “
“Dovrà farsene una ragione, da qui in poi ha tutto il tempo che vuole” rispose Pietro che cominciava a scocciarsi di quell’anima in pena che gli sconvolgeva l’ordine della fila.
Ed aggiunse:” La sua destinazione attuale è il Purgatorio, ci starà tutto il tempo necessario ad espiare, avrà modo di riflettere. Pensi che qualche cherubino premeva sul Creatore, perché lei andasse all’Inferno. “
“Ah, quindi mi tocca meritare il Paradiso, ne deduco. La solita meritocrazia, per andare ad adorare chi? Un’autorità che non riconosco?”
“Questa Autorità l’ha creata, a sua immagine e somiglianza, insomma quasi, si fa per dire. Io gli sono talmente devoto che mi feci crocifiggere a testa in giù, perché non mi ritenevo degno di morire nello stesso Suo modo.”
“Quindi lei, Pietro, è un altro despota che da morto si trova a testa in giù!” affermò polemica l’anima in pena.
“Non afferro, ma non credo sia importante. Per favore, si metta in fila, come tutti gli altri, ed attenda il suo turno per entrare in Purgatorio. Mi è stato detto che laggiù esiste un ristretto circolo di atei convinti che sostano a discutere, in perenne assemblea, sul valore ed il significato dell’ateismo in una logica rivoluzionaria. Mi è stato riferito che sono sempre gli stessi e si ritrovano in una nuvoletta a parte. Vedrà che si ritroverà in compagnia, ma le ricordo che l’opzione Paradiso è sempre valida” concluse Pietro.
L’anima in pena bofonchiò ancora, non del tutto convinta, chiusa nei suoi pensieri non familiarizzò con nessun altro ed attese il suo turno.
Se un domani vi capitasse di andare in Purgatorio, potreste imbattervi in questo gruppetto di anime soprannominato da tutti il Circolo dei Rosiconi; sopravvivono eternamente scontente, chiuse nel loro mondo, a sognare un Paradiso diverso, detto dei lavoratori, senza nuvole ma con tanti cancelli.