Tra le tante, troppe vittime della pandemia in atto ci sono anche i nostri vini. Con il coprifuoco a Natale e Capodanno rischiamo di perdere 1,2 miliardi di euro, una cifra enorme come documenta un’indagine di Coldiretti. Le feste fanno registrare tradizionalmente il massimo di domanda di spumanti e vino italiani ma a pesare nel 2020 oltre al lockdown per ristoranti e locali pubblici sono – sottolinea la Coldiretti – soprattutto il divieto alle feste private e ai tradizionali veglioni ma anche i limiti posti agli spostamenti e l’invito ad evitare gli assembramenti a tavola. Il risultato è un taglio netto dei consumi rispetto ai circa 74 milioni di tappi di spumante stappati solo in Italia per le feste di fine anno nel 2019. Le previsioni sull’andamento del contagio preoccupano anche per i divieti posti alla gran parte degli eventi tradizionali come sagre, feste paesane e mercatini natalizi, momenti importanti per l’acquisto di regali enogastronomici, come vino, liquori e spumanti.
Male anche l’export. Per l’Italia il 2020 si chiuderà con un taglio stimato pari al 4,6% delle esportazioni rispetto all’anno precedente secondo le proiezioni Nomisma per effetto del calo negli Stati Uniti (-2% a valore) e Germania (-3%,), i due principali consumatori di vino italiano all’estero.
“A livello nazionale la Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con il vino che rappresenta un elemento di traino dell’intero Made in Italy sui mercati mondiali” ha concluso il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “serve un piano strategico per l’internazionalizzazione necessaria per sostenere la ripresa”.