Dopo la farsa per il dott. Renzi e la tragedia per il presidente del Milan, lasciamo perdere dell’Italia, che non interessa né all’uno né all’altro, rappresentata dall’Italicum, una nuova farsa sempre per il toscano ed una altra tragedia questa volta per l’Italia, di Berlusconi non vale tener conto: la scoperta del tesoretto, in realtà un gigantesco errore contabile dei cosiddetti, sedicente “tecnici” di Padoan.
Per l’utilizzazione seria e non per lo sfruttamento demagogico di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro , possono essere formulate tre semplici, elementari ipotesi: lo si impieghi come infinitesimale riduzione del debito pubblico, lo si utilizzi per la messa in sicurezza degli istituti scolastici a maggiore rischio e per interventi di urgenza sui monumenti, autentico patrimonio nazionale.
Per una volta torniamo a considerare sempre in maniera abbondantemente critica il foglio della famiglia Berlusconi. Lo lasciamo alla solita stucchevole polemica contro la magistratura dopo i fatti di Milano, osservando solamente che se al posto del settantaduenne giudice Ciampi, si fosse trovato un rampante togato, magari selezionato nei concorsi svoltisi durante l’era berlusconiana, oppure Woodkok, De Magistris, Di Pietro, Ingroia o Spataro il risultato sarebbe stato diverso e non dico altro. Altri titoli ci parlano del flop nel mondo del lavoro: “Ecco la crescita vista da Renzi . In un anno 13 occupati in più. L’osservatorio Inps fa a pezzi i dati forniti dal governo: altro che miracolo da 80 mila nuovi posti di lavoro”. E’ rapidamente dimostrato: “il totale delle assunzioni nel primo semestre 2015 è stato di 968.883, nello stesso periodo del 2014 furono 968.870. Sono, appunto, 13 contratti in più”.
La nota di Porro è agghiacciante nel titolo “Irpef, Imu e Tasi: così uccidono i negozi (e città), mentre nel testo, invece, si cura e si preoccupa non solo dei commercianti ma anche dei privati cittadini. “Il Tempo” ha denunziato aumenti fino al 291% con il mix Imu – Tasi, con la crescita sotto Renzi di oltre 1 miliardo di euro.
Il quadro politico tende, speriamo non irreversibilmente, al fallimentare. Berlusconi, una volta di più, con la sua tattica furbastra attendistica, ha fatto sì che la situazione in Puglia si incancrenisse alle prese con un democristiano “ras” delle preferenze ed ora, impermeabile alle mille e mille delusioni provate, rispolvera dal cappello usurato e consunto gli esponenti della società civile, con annuncio pubblicitario “giovane e imprenditore. Ora Forza Italia cerca il candidato a sorpresa”. Da notizie dell’ultima ora sembra si tratti, però, di una figura esperta e qualificata, come Adriana Poli Bortone, che pare contrastata dalla Lega. Chissà perché.
Buio fitto a 45 giorni circa dal voto anche in Toscana (evidentemente un nome valido e capace della Destra, Donzelli, risulta aprioristicamente snobbato), mentre il capolavoro dei capolavori si sta per realizzare nelle Marche con la designazione di Gian Mario Spacca, già per 2 volte governatore per la sinistra. “Quos deus perdere vult, dementat prius” !
Stupefacente è l’articolo di Tramontano, soprattutto per la conclusione: “Ora qualcuno [?] dice che Berlusconi è rimasto solo. Ma siamo sicuri che non sia quello che volesse? Buttare le zavorre è il modo migliore per non affondare. E ricominciare”. Che?
Dopo la manifestazione svoltasi il 28 marzo scorso a Roma, il silenzio più assordante è sceso sulle prospettive della Destra. E’ prossimo il definitivo “sciogliete le righe” o si confida ancora nella forza coagulante della Meloni, negli ultimi sondaggi appena sopra la soglia vitale del 3% ? E’ certo che sia la politica romana quanto quello lombarda, negli annali per il suo linguaggio forbito ed elegante, dovrebbero accorgersi di aver commesso un macroscopico errore nell’appoggiare e nell’ importare il modello Le Pen, protagonista di una saga, a dir poco misera e miserevole.