I romani appena scrollate di dosso le macerie lasciate dalle frange violente (quanto minoritarie) dei manifestanti no-pass devono aver accolto con grande sollievo il pronostico da guerra civile che si annuncia per il prossimo sabato, proprio all’indomani dell’entrata in vigore dell’obbligo di pass che sta causando rivolte in tutto il paese. Si può immaginare che saluteranno con trepidazione le centinaia di pullman da tutta Italia che inonderanno la capitale del rosso dei nostalgici dell’Internazionale Comunista.
Per non farsi mancare nulla saremo giusto alla vigilia dei ballottaggi, che saranno vissuti probabilmente con la spensieratezza tipica degli anni di piombo. Insomma, chiodo scaccia chiodo: ecco l’innovativo principio (filiazione deforme del politicamente corretto) ormai divenuto cardine nel sistema politico neo-democratico, sempre all’insegna dell’emergenza permanente e delle pari opportunità di far danno. Del resto è fatto notorio, se la nostalgia del fascismo è reazionaria ed oppressiva, quella del comunismo è progressista e quantomeno sempre “in buona fede” – un compagno non sbaglia nemmeno quando sbaglia.
Ovviamente, nessuna faziosità nell’invitare a una piazza monocromo cremisi anche Lega e FDI, in modo che si prendano i fischi trasmessi in mondovisione a partire dai TG della sera, e le bastonate dei titoli dei giornali a trazione integrale progressista la domenica mattina, a ridosso dell’apertura delle urne.
Disertare la piazza dunque? Eh no, perché nel farlo ci si pone “fuori dall’arco costituzionale”, e si viene bastonati ugualmente dai TG e dai giornali. Agire per poi pentirsi o non agire per pentirsi ugualmente? E poi che si nasconderà ancora nel cilindro senza fondo di Fanpage, in cui si andrà puntualmente a ravanare di nuovo questo giovedì sera in tempo non sospetto?
Come finirà impossibile dirlo, ma una cosa è certa: Roma non ha bisogno di un ennesimo scontro di ideologie putride, ha bisogno di idee vive, e di mani esperte che sappiano dove toccare per metterle in moto. Che Dio l’aiuti a trovarle, alla fine di questa via crucis. Io sarò senza dubbio un inguaribile ottimista ma mi piace pensare – chissà se a torto – che tutto questa ansia di vaccinare con doppia-tripla-quadrupla dose il popolo bue contro questo mortale patogeno di matrice destra, sovranista e populista susciti una risposta immunitaria tanto forte da superare la “malattia” per intensità, trasformando i burattinai in burattinati. Come si canta nel Rugantino, Roma nun fa’ la stupida…
Chiacchiere chiacchiere e solo chiacchiere questa repubblica non è fondata sull’antifascismo o per il lavoro è una repubblica (volutamente con la minuscola) fondata sulle chiacchiere i fatti si perdono tra le chiacchiere. I fatti ? L’aggressione “fascista” ? Nulla di fatto, la magistratura non intende sciogliere ordine nuovo per cui unica risposta è la retorica antifascista delle manifestazioni ma nulla cambia come nulla cambia per il lavoro con migliaia di lavoratori QUALIFICATI perduti aziende che delocalizzano nell’assoluta inerzia di governo sindacati e mi dispiace dirlo opposizioni impegnate a proclamarsi antifasciste, questa è l’ultima volta che dedicherò secondi per commentare e leggere questioni riguardanti L’Italia.